sabato 10 febbraio 2007

Back again

Rieccolo finalmente! quel piccolo fremito viscerale, stimolo soprasoglia che mi obbliga a riempire un po' di spazio in questo blog trascurato. Era da parecchio che non mi faceva visita, e sono successe talmente tante cose in questi ultimi mesi che ne avrei da scrivere per un'intera giornata. Mi limito però ad assecondare quest'impulso con un paio di riflessioni che, pur non coinvolgendo soltanto me, restano vaghe, per non rischiare di ledere la sensibilità altrui commentando fatti privati che non mi riguardano direttamente.
L'amore, il sentimento più puro e divino, continua a mietere vittime, frantumare cuori tachicardici e corrodere mucose gastriche. Può farti compiere gesti inconsulti o farti marcire nel più totale smarrimento; e diverse persone a cui voglio bene stanno soffrendo per amore. Molte di loro me ne parlano e condividono con me le loro emozioni, i loro piccoli segreti. Questo, oltre a farmi un gran piacere, mi fa sentire vivo, fa scorrere in me quella naturale predisposizione all'ascolto e al confronto, nella presuntuosa speranza di poter contribuire ad alleviare un po' della loro sofferenza.
Un dettaglio che però trascuro sempre è l'empatia: sono decisamente empatico. Ogni sentimento positivo o negativo altrui finisce per coinvolgermi analogamente, e capita spesso che mi faccia precipitare in una depressione da contagio.
Forse per questo ieri notte ho sognato. Ho sognato lei ancora una volta, e ho affogato il sogno nelle lacrime. Sognavo di piangere, piangere per averla persa, nella consapevolezza che non tornerà mai più. Piangere per amarla ancora, per non poterla toccare, per aver bisogno di lei e della sua dolcezza... Poi mi sono svegliato; la lucidità ha cancellato tutte le mie fragilità oniriche, mi ha riportato ad una realtà diversa, che non mi vede più coinvolto sentimentalmente. Sono sereno e ho altre cose a cui pensare e a cui dedicarmi.
Che siano solo ricordi di un passato lontano, o è qualcosa di inconscio che bussa alla mia porta? Non lo so. Chissà se passandole davanti, vedendola attraverso la vetrina, una piccola stretta allo stomaco si farà ancora risentire.

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